Patologie

Cefalea

Cefalea

La Cefalea risulta essere il sintomo doloroso di uno squilibrio neurovegetativo e vascolare a volte leggero, a volte fortemente invalidante.

Patologie

Cefalea

La Cefalea risulta essere il sintomo doloroso di uno squilibrio neurovegetativo e vascolare a volte leggero, a volte fortemente invalidante.

Tra le molteplici classificazioni di cefalee raggruppiamo in tre gruppi le più frequenti:

  • CEFALEA (tensiva, grappolo),
  • EMICRANIA (con aura, senza aura),
  • CEFALEA DEL WEEKEND

L’insorgenza della cefalea è un evento multifattoriale a volte con causa ignota.
Si sa però che spesso le cefalee sono mediate da disturbi vascolari legati a neuromodulatori che operano in stretto collegamento fra di loro; in questo contesto, un importante ruolo patogenetico può essere attribuito a disordini dei sistemi inibitori (serotonina ed endorfine) sui sistemi del microcircolo cerebrale.

Quando si parla di vasomotricità cranica oltre al sistema serotoninergico svolge un ruolo fondamentale il sistema neurovegetativo a stretto contatto con le vertebre cervicali.

FONTI

MANUALE DELLE CEFALEE G. Nappi e G.C. Manzoni 2004
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21943616/

Compito dell’osteopata

Secondo quanto detto in precedenza l’osteopata interviene per: liberare le suture craniali, soprattutto quelle tra osso occipitale e osso temporale, riducendo le tensioni intracraniche, e riuscendo così a dare maggior agio alle strutture vascolo-nervose. Effettuare un lavoro di riequilibrio tra i diaframmi del corpo: pelvico, toracico inferiore e superiore, buccale e il tentorio cerebellare (intracranico), che rappresentano strutture essenziali e cardine nella distribuzione delle pressioni all’interno delle cavità corporee. Migliorare la mobilità e la motilità del tratto digerente responsabile della secrezione e della sintesi della serotinina (neuro ormone vasomotorio). Ridurre le tensioni muscolari a livello cervicale, attuando un allungamento dei tessuti molli e risolvendo disordini legati alle vertebre cervicali. Lo studio e la conoscenza dell’anatomia e della fisiopatologia e l’utilizzo di metodologie manuali di diagnosi e terapia, offrono inoltre all’osteopata la capacità di poter relazionare la cefalea ad alcune problematiche di tipo viscerale. La particolare anatomia del bacino femminile e la meccanica del pavimento pelvico e dei visceri in esso contenuti, nonché l’asse ormonale esistente tra ipotalamo-ipofisi-utero-ovaio è un esempio significativo di questa interrelazione tra sistema muscolo-scheletrico e viscerale. Un lavoro sull’osso craniale che “ospita” l’ipotalamo e l’ipofisi: lo sfenoide, e sul sacro, potrebbero per esempio migliorare la biomeccanica, lo stato neurovegetativo e quindi anche ormonale, della zona prima citata. A dimostrazione dell’efficacia dell’osteopatia sulla cefalea è stato svolto uno studio sperimentale (la cui attendibilità è confermata dal dato statistico p<0,001), il quale aveva come oggetto di studio un gruppo di 70 pazienti donne, con mestruazioni ancora presenti e una concreta positività alla scala di valutazione HIT-6. Una parte delle pazienti sono state sottoposte solo a trattamento osteopatico, uno alla settimana, per 3 settimane, mentre all’altra parte di soggetti si è fatto finta di somministrare il trattamento, per valutarne l’effetto placebo. I risultati hanno evidenziato la reale efficacia del trattamento con un’importante riduzione del numero di attacchi, dell’intensità del sintomo e un aumento di tempo trascorso tra due attacchi nelle pazienti realmente trattare, mentre i miglioramenti sono risultati molto inferiori nel gruppo placebo.